Per finire in bellezza

3 Giugno 2013 – 13:07

La campagna elettorale più lunga di sempre si concluderà lunedì 10 giugno.

Abbiamo cominciato con le primarie del PD tra Bersani, Renzi e gli altri, a novembre e non ci siamo mai fermati.

Abbiamo scelto i Parlamentari con le Primarie, poi abbiamo raccolto le firme per le candidature a Sindaco e a Presidente di Municipio, abbiamo fatto le elezioni politiche e regionali, le primarie ancora per il Sindaco e i Presidenti di municipio e infine il primo turno delle elezioni per Roma.

Una lunga cavalcata che ci ha fatto avere vittorie e sconfitte: Zingaretti presidente della regione e Bersani e il PD non vittoriosi alle politiche; Renzi sconfitto alle primarie e Patané eletto in consiglio regionale; le firme che avevamo raccolto per la mia candidatura a Presidente del Municipio respinte e Giachetti e Bonaccorsi eletti in Parlamento; il PD perde centinaia di migliaia di voti e Marino è largamente in vantaggio al primo turno.

C’è la necessità di analizzare a fondo quello che è successo, senza tatticismi o infingimenti, sarà opportuna una discussione profonda che ci faccia uscire dalle secche in cui ci siamo cacciati, soprattutto che ci consenta di nuovo di essere visti come coloro che davvero vogliono, si battono e costruiscono un mondo migliore per tutti e non per sé stessi.

Ma oggi, con tutti i distinguo e le difficoltà del caso non posso non chiedere a tutte e tutti di dare una mano per un risultato necessario e alla portata: liberare Roma da un’amministrazione che ne ha decisamente sporcato l’immagine. E non solo al vertice, ma anche nei sui luoghi decentrati, i Municipi che hanno visto una stagione di soprusi e malaffare diffondersi nei gangli dell’amministrazione.

Il 9 e 10 giugno possiamo Liberare Roma dalle destre e dal peggior sindaco della nostra storia. Vota Ignazio Marino sindaco perché regole, diritti, ambiente e beni pubblici siano le basi della nuova liberazione di Roma; vota i Presidenti di Municipio del centrosinistra, diamo alla nostra città una nuova speranza.

Dario Esposito

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