GRAZIE

11 Giugno 2008 – 12:07

Grazie.

Non lo dico perchè si deve ma perchè non mi aspettavo di avere così tanti commenti. E’ comunque un importante segno di vitalità e aver deciso di leggere il mio blog e di dedicare una parte del proprio tempo a rispondermi mi sembra un dato positivo da cui partire. Certo non tutti i commenti li ho recepiti allo stesso modo, ma ringrazio tutti, anche quelli che mi rivogliono a scuola (e qui forse andrebbero sentiti anche gli studenti) o mi invitano a lasciar perdere.

Io però non lascerò perdere, voglio dare il mio contributo per RICOMINCIARE. Non per dare identità a chi ce l’ha, ma per partecipare insieme a tanti altri a costruire l’identità del PD, con la storia le scelte i successi e anche i fallimenti che sono il bagaglio di questi anni.

Perchè se è chiaro che nel momento della sconfitta si evidenziano gli errori, credo che sia ingeneroso disegnare il governo di 13 anni del centrosinistra a Roma come un fallimento. Anche dal punto di vista ambientale. E a coloro che insistono sullo “scempio del Piano Regolatore” dico che dovrebbero essere un po’ più obiettivi: Il PRG è il risultato delle varianti di Salvaguardia prima e delle Certezze dopo, che sono state il frutto delle battaglie dei comitati e delle associazioni romane e che hanno consentito la tutela di oltre il 67% del territorio, inserendo circa 40.000 ettari in aree naturali e protette. Le previsioni di cubature del vecchio piano sono state dimezzate e si è progettata una città policentrica che si sviluppasse sulla linee del ferro, approvando la rete ecologica come strumento di governo del territorio.

Allora tutto bene? No evidentemente, perchè l’attuazione di questo progetto non sta avvenendo come dovrebbe, imponendo prima la realizzazione delle infrastrutture e poi i palazzi, e questa è una responsabilità di chi ha governato e che quindi anche io sento mia.

Certo si poteva e doveva fare di più, su molti temi per esempio le piste ciclabili, altro tema molto presente, ma anche su questo vorrei che qualcuno mi spiegasse perchè le piste sui marciapiedi in Olanda sono fichissime e da noi sono una iattura, e questo lo ripeto senza voler nascondere i ritardi che su alcuni aspetti di questo programma si sono accumulati.

Insomma se vorrete ne potremo continuare a parlare e spero soprattutto a prendere delle iniziative per ricominciare a migliorare Roma e la qualità della vita in questa Città.

  1. 9 Commenti to “GRAZIE”

  2. Sig. Dario non voglio fare analisi, ne abbiamo fatte tante troppe, dico che il mio quartiere
    Torre Spaccata è sporco con vie piene di buche attraversato da una strada che divide in due il quartiere , una strada che una volta era scorrevole e che un vostro mattacchione ha trasformato in una trappola , i vigili e le forze di polizia si vedono solo nei giornalieri incidenti della strada, un quartiere dimenticato dalla civilta’.

    Di enzo on Giu 18, 2008

  3. Ciao Dario,
    scusa se mi permetto di scriverti qui ma in fondo la mia è solo una piccola risposta tecnica al problema delle ciclabili sui marciapiedi.
    Io parlo alla luce dei miei periodi vissuti all’ estero e sopratutto a Valencia in Spagna dove la mia mobilità era basata al 70% sulle due ruote, beh la differenza fondamentale è la larghezza del marciapiede…a Roma in media è di circa 3 metri contro i 6,5 di Valencia ed i 7 di Barcellona (andate su google earth e divertitevi usando lo strumento righello)…Quindi in una città con le false metropolitane dove il trasporto è incentrato essenzialmente su gomma motorizzata cosa proponiamo ? la riduzione dei marciapiedi o delle carreggiate? atroce dilemma insolubile…ma credo che il problema di Roma non sia questo…si deve cambiare il sistema dei treni regionali velocizzando il trasporto e facendoli diventare metropolitane come in tutta europa…allora si che magari il cittadino accetterà il connubio pista ciclabile-marciapiede….ma abbiamo 20 anni di gap sul resto d’europa e poca voglia di recuperarlo…
    Ti abbraccio e continuo a sostenerti come ho sempre fatto.
    Fabio

    Di Fabio Bettini on Giu 18, 2008

  4. Ciao Dario
    Hai scritto: vorrei che qualcuno mi spiegasse perchè le piste sui marciapiedi in Olanda sono fichissime e da noi sono una iattura, e questo lo ripeto senza voler nascondere i ritardi che su alcuni aspetti di questo programma si sono accumulati.
    Non so se sono la persona più adatta ad intavolare una riflessione su questo tema, ma ci proverò.
    In Olanda ho fatto un viaggio in bicicletta una decina d’anni fa. Lì la rete ciclabile ha un’estensione pari a quella per i mezzi a motore, e la bicicletta è comunemente percepita come un mezzo di trasporto al pari degli altri. Andare in bici, per gli olandesi, è come camminare, per questo nessuno/a si stupisce a dover condividere spazi con i pedoni. ho visto la stessa situazione a Vienna.
    In Italia la situazione è molto diversa e ben più drammatica, per molti aspetti, ed il ritardo maturato nei decenni non sembra ridursi, ma anzi aumentare.
    Secondo me si potevano attuare due strategie: o la realizzazione di pochi assi viari “full comfort”, in sede propria, protetti e veloci, oppure realizzare una rete capillare di percorsi ciclopedonali “low cost”, anche sfruttando i marciapiedi, ma che raggiungesse e mettesse in rete l’intera città.
    Di queste due opzioni, il “poco e bene” e il “tanto e male”, si è scelta la terza: il “poco e male”, riuscendo a scontentare tutti.
    Non solo i ciclisti, che si sono sentiti presi in giro dopo anni di lotte col “contentino” di due righe di vernice su pochissimi marciapiedi che in larga misura già utilizzavano (io stesso ne utilizzo a decine per muovermi in sicurezza in città), ma anche i pedoni e la cittadinanza in generale, che non hanno percepito la convinzione di questa scelta, ed hanno continuato a vivere i ciclisti come una “minoranza fastidiosa e rumorosa” che si stava cercando di “tener buona”.
    E neppure mi sento di farti carico di tutti i disastri che si sono accumulati in questi anni nella gestione della “questione ciclistica”, a cominciare dall’indefinibile pastrocchio che è, ad oggi, la realizzazione della ciclabile Togliatti, su cui abbiamo accumulato tutti, te compreso, innumerevoli rodimenti di fegato.
    A maggio ci sono ripassato, e in diversi punti lo strato di asfalto appena steso era stato bucato dalla crescita di piante germogliate sotto di esso, in altri appare già logoro come se stesse lì da vent’anni, ed ancora la pista è da inaugurare (e non parliamo del collegamento mancante Prenestina-Colli Aniene, che ne fa due spezzoni avulsi al posto di un corridoio di lungo respiro, com’era nell’idea originaria).
    Insomma è mancato un “respiro culturale” che riuscisse a trasmettere alla cittadinanza un’idea delle potenzialità, della bellezza e del valore dell’utilizzo della bici, e quel poco che è stato fatto (mappe, depliant) aveva più l’aspetto di propaganda fine a sé stessa (i 150km di piste) che di strumenti comunicativi concreti.
    Poi, certo, la giunta è stata “mandata a casa” anzitempo, e forse a fine legislatura qualche opera in più l’avremmo anche vista, ma ora come ora non ho la sensazione che ne sarei rimasto sconvolto o particolarmente entusiasta.
    Nel frattempo anche il Direttore della Fiab, Luigi Riccardi, se ne è andato, e noi ciclisti siamo tutti un po’ più tristi ed arrabbiati.

    Di Mammifero Bipede on Giu 17, 2008

  5. gradirei sapere cosa facciamo ,dove andiamo politicamente in questa situazione .GRAZIE

    Di francesco on Giu 16, 2008

  6. Sono ovviamente solo un tuo ononimo.

    E penso molto male dei governi di centrosinistra a Roma, salvo soltanto una parte del primo Rutelli.

    Naturalmente questo non mi porta ad essere un fan di Alemanno.

    E nemmeno ad odiare pesantemente il “ceto politico” di centrosinistra , romano e non, come sta facendo in questo periodo molta gente di sinistra …

    Ma certo un pò di sana autocritica, molto più pesante di quella che pure stai facendo tu ( e sei decisamente uno dei pochi), sarebbe davvero necessaria ….

    Ed invece ….

    Ma non vi siete resi conto che ad un certo punto parlavate solo fra di voi “ceto” ( per non dire casta) ed avevate perso ogni contatto con quello che sentiva la “gente in carne ed ossa”, soprattutto quella della periferia ?

    E non mi riferisco solo all’abusato ( anche da voi oltre che ovviamente della destra) tema della “sicurezza” …. penso proprio alle allucinanti condizioni di insicurezza sociale, di reddito e di servizi ma non solo, che sta vivendo un sacco di gente ?

    Altro che “piste ciclabili” …. e, a scanso di equivoci, chi scrive è un ciclista ….

    Ti dice niente Equitalia e cosa è riuscita a combinare ai danni pure di gente che aveva pagato tutto regolarmente ?

    Ti viene in mente cosa potesse pensare un ragazzo o un pensionato delle periferie della “festa del cinema” ed altre simili amenità ?

    Ed anche su P.R.G. non potete fare così le “anime candide” ……

    Di dario on Giu 14, 2008

  7. Caro Dario,

    grazie a te per aver aperto questo spazio di discussione. Aver perso le elezioni, politiche e soprattutto comunali, deve servire, anzitutto per comprendere gli errori che una classe dirigente ha fatto e, purtroppo, continua a fare.
    La totale assenza di lungimiranza e il non aver compreso che il ricambio generazionale dovesse significare qualcosa di più complesso rispetto a candidare uno o più ventisettenni è uno di questi errori.
    Ben altro discorso andrebbe fatto considerando che l’Italia ha avuto, negli ultimi anni, il peggior partito verde del Mondo.
    Fatto sta che la sostenibilità, intesa come politica trasversale e come fattore di innovazione e di competitività, continua a essere interpretata come un aspetto marginale, come un accessorio per far contenti gli ambientalisti.
    Anche a Roma si sarebbe dovuto far di più: agendo sull’urbanistica, sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti, sull’energia.
    Invece abbiamo assistito a decisioni incerte e sofferte, più volte sottovalutando il valore della sostenibilità come elemento di rafforzamento e di qualità della vita.
    Oggi Roma è indietro in tante cose: sull’uso delle fonti rinnovabili, sui trasporti, sulla raccolta differenziata. Elementi innovativi, in grado di generare nuove opportunità di lavoro – quei green collars jobs dei quali si discute in altri paesi- sono fermi al palo, basti pensare al numero irrisorio di 35 auto per il servizio car sharing.
    Dispiace assistere a una giunta comunale che abolisce la regolamentazione della sosta, annuncia di voler demolire l’Ara Pacis e poi, comunque, inaugura il servizio di bike sharing, faticosamente avviato proprio grazie al tuo impegno.
    Sarà, però, dalle sconfitte la capacità di capire e superare i propri limiti può rappresentare il vero punto di svolta per cambiare, davvero.

    Di andrea on Giu 14, 2008

  8. mi permetto di scrivere due righe sono pietro dall’oglio e rappresento la soc romulus et remus , sono e tu lo sai Dario un vero conoscitore e comunque sicuramente un amante dei fiumi ,,,per passione ho disceso fiumi impervi in kayak in tutto il mondo ma non pensavo mai di dover trovare le rapide piu’ imprevie sotto il colle del campidoglio .. circa 18 anni fa con mio fratello giovanni fondammo il centro rafting le marmore A TERNI LA PIU’ IMPORTANTE STRUTTURA ITALIANA IN TALE SETTORE —–poi mi venne in mente che roma meritava una navigazione innovativa e ecologica nel 19999 dopo innumerevoli difficolta’ ( e tu lo sai ottenni le concesioni per installare 12 attracchi nel centro della capitale ) a te l’idea di navigare il tevere per il giubileo ti piaceva fin dai tempi in cui eri ancora uno stretto collaboratore di Loredana de petris tanto che mi invitasti a sviluppare l’idea io ti chiesi di metteremi in contatto con l’acotral e metrebus affinche’ senza chiedere particolari contributi si potesse permettere ,in cambio di un contributo annuo , anche ai possessori del biglietto metrebus di navigare il fiume con battelli elettrici ….ma poi andasti oltre mi confidasti che l’idea della navigazione piaceva al prox sindaco Veltroni …ricordi la bozza del bando ….del quale ho ancora copia ……poi la sorpresa noi pur avendo gia’ i pontili …non potevamo partecipare alla gara da soli …….per via dei fatturati minimi richiesti …trovammo un’importante soc di mantova che ci dava fatturati ed esperienza necessaria …..passammo la fase di preselezione poi in gara rimanemmo solo noi e cosi’ detti francesi ( solo di nome ma non di fatto la soc era controllata da pica villa ex assessore verde) finche’ facevamo comodo a salvare il bando tutto ok ma quando poi una terza soc fu riammessa alla gara decideste di farci fuori ….con rischio di dover non solo perdere ma anche di dover pagare noi una montagna di penali ( solo perche’ di fatto avevamo dato troppo fastidio alla stanza dei bottoni ) ( la navigazione era gia’ stata destinata e tu lo sai ….a veltroni serviva collaborazione per il servizio autobus a roma dal sindaco di poarigi e in cambio qualche cosa doveva pur dargli….( in effetti solo in termini di immagine ) la navigazione parti’ con vecchi battelli fumosi e rumorosi …..la tratta isola tiberina ponte marconi non venne mai realizzata ma che importa i finanziamenti erano stati ugualmente elargiti ( tanti e tanti soldi ) noi uscimmo di scena come la prudenza mi consigliava …..poi mi offrii di svolgere la navigazione a nord di roma senza chiedere contributi mi serviva solo il permesso ..ti scrissi varie volte e ho ancora le raccomandate ma tu niente mai mi hai risposto ……….non parlo del parco avventura a forte antenne per non sembrare troppo prolisso insomma ti confesso che sono rimasto veramente deluso …..e tu sai perche’ ……….di fatto la stanza dei bottoni dell’assessorato all’ambiente e’ retta sempre dagli stessi personaggi da anni senza ricambi controlli ecc e’ stato un male per roma il pd ha sempre delegato troppo per quanto ruguarda l’ambiente a un gruppo di politici molto abili ma mi consenti non cosi’ limpidi ………..fine del discorso una domanda ……ma i pontili della navigazione essendo stati pèagati di fatto dal comune dopo i 4 anni della navigazione sperimentale non dovevano passare poi sotto prprieta’ comunale o statale ……e’ solo un dubbio ….lo so non mi risponderai …….aspettero’ come aspetta il battello di 40 posti che da quasi anni muore dalla voglia di portare la cittadinanza a monte di castel giubileo ??? MORALE DEL DISCORSO alla lunga chi semina vento poi raccoglie tempesta vedi le ultime elezioni saluti

    Di pietro dall'oglio on Giu 14, 2008

  9. Oggi si è inaugurato il primo servizio di Bike Sharing romano a Piazza di Spagna.
    Grazie a te Dario

    Di Pierluigi on Giu 13, 2008

  10. Caro Dario, mi dispiace per ciò che è successo. Ho partecipato con il voto al progetto riformatore della sinistra ma devo dire che il cammino è lungo e non saranno probabilmente questi dirigenti a percorrerlo fino in fondo. Veltroni è stato un sindaco apprezzato per tanti aspetti, ma ha ragione chi ha scritto che non ci si deve dimettere nel mezzo di un mandato elettorale per seguire le proprie ambizioni. La costruzione del Pd poteva anche essere delegata a una platea di uomini e donne di buona volontà e competenza, che certo non mancano nella società civile e tanto meno tra i nostri giovani politici. Il fatto che non ci fosse un altro leader capace di assumere la guida del nuovo partito dovrebbe fare riflettere su un aspetto troppo grave, ripeto troppo grave per il nostro paese e la nostra vita politica, il mancato ricambio generazionale (timidi passi sono stati avviati con colpevole ritardo e non senza aver sacrificato le aspettative e il futuro di almeno una generazione). Il carisma si fortifica nel tempo con l’esperienza, soprattutto quella di gestione della cosa pubblica, cui pochi hanno avuto accesso, per un meccanismo più vicino a quello di una oligarchia che di una democrazia. Trovo ingenerose tante critiche che ti sono state mosse, resta il dramma di non aver avuto le risorse necessarie (finanziarie) per poter portare avanti tanti progetti importanti, che l’assessorato aveva pur in mente di realizzare. Il vero spreco non è la presenza di presunti contratti esterni alla PA. Personale che in molti casi, non in tutti magari ma in molti casi, ha riempito un vuoto di competenze del personale imiegatizio comunale purtoppo drammaticamente testimoniato dal modo involuto con cui vengono scritti certi atti pubblici, dalla mancanza di conoscenza delle lingue, dell’informatica, degli elementi del diritto amministrativo e comunitario. Il vero spreco è quello della mancanza di formazione. Sia il personale interno che i vertici della amminsitrazione non hanno spesso la capacità di capire i bilanci e i parametri di riferimento di una efficiente gestione. Manca la conoscenza di come accedere alle richieste di fondi comunitari, di come valutare e interpretare i nuovi strumenti di finanza derivata anche solo per prevenirne i rischi. Tra l’altro è una falla comune alla politica di destra e di sinistra. Come non pensare poi alla duplicazione di enti e strutture (Province, Comunità montane, enti parastatali, numerose partecipate, controllate e municipalizzate, inutili Consorzi di bonifica, enti post-guerra di gestione di un patrimonio immobiliare che poi nei fatti è stato svenduto). Il potere passa per la conoscenza. Forse questa è la migliore lezione di cui far tesoro nella sconfitta. Un principio che può essere apprezzato tanto più da chi, come te, è stato e continua a essere un insegnante di valore.

    Di emanuela on Giu 12, 2008

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