Le ragioni di una scelta

23 Ottobre 2009 – 09:58

 

Si sta concludendo la fase congressuale interna del Partito Democratico. Anche se con qualche asprezza, per larga parte si è trattato di una discussione che ha visto una discreta partecipazione e questa è una notizia importante.

Io sono fra quelli che hanno considerato positivo il fatto che fra le mozioni non ci fossero contrapposizioni programmatiche dirimenti. D’altra parte visto che dopo il congresso dovrà essere rafforzata l’azione politica del PD, sarebbe stato ben strano che non se ne condividessero i valori fondativi.

Certo poi ci sono accenti diversi, sensibilità diverse, ma soprattutto un’idea diversa su come organizzare il partito.

A me ha convinto maggiormente la proposta di Bersani che ho anche sostenuto nella fase congressuale e per la quale sono candidato nel collegio 9 Ostiense per l’Assemblea Regionale.

Ritengo infatti, a malincuore, che le forme immaginate nella precedente gestione del partito non abbiano corrisposto all’obiettivo: quell’incontro tra le diverse culture, la fusione di provenienze diverse, qualcosa che non fosse semplicemente la somma di DS e Margherita, non si è realizzato. Mi duole riconoscerlo perché è stato quel sogno nato con il famoso discorso del Lingotto, a farmi aderire al progetto, anzi a farci aderire, dato che con me, anche altri dirigenti e militanti dei Verdi hanno scelto questa strada.

Oggi certo non rinnego quella scelta, resto invece profondamente convinto che sia necessaria la nascita di un forte soggetto politico che punti a superare le divisioni, le frammentazioni e in alcuni casi la vera e propria scissione dell’atomo, di cui la sinistra è espertissima. Ma so che è anche necessario trovare modalità di partecipazione che consentano davvero la presenza attiva di tanti che non si sentono, non sono, ex DS o Margherita e che fino ad oggi non hanno trovato il modo di partecipare.

Già so che qualcuno dirà che Bersani non è certo un campione dell’ambientalismo ed è vero, ma a costoro ricordo anche che è stato proprio lui, allora Ministro per lo Sviluppo Economico, il promotore, con l’allora Ministro dell’Ambiente, della norma più avanzata in Europa di incentivazione all’istallazione di pannelli fotovoltaici, e per quanto riguarda il tema del nucleare, mi pare non ci siano incertezze sul fatto che non possa essere la risposta al problema dell’approvvigionamento energetico, e comunque so quello che farò io, e cioè mi opporrò con decisione fino a quanto non si risolverà il tema dello smaltimento delle scorie, della sicurezza degli impianti e dei costi di tutto ciò, problemi che fino ad oggi non sono stati assolutamente risolti e che sono gli stessi che originarono il referendum dell’87.

Insomma vorrei un partito in cui si discute, si litiga magari, ma che poi è in grado di decidere, di prendere posizione, in cui invece delle correnti ci siano delle maggioranze che si formano di volta in volta per decidere quale posizione avere sul testamento biologico, piuttosto che sulle politiche di integrazione degli immigrati, sulla scelta del nucleare o sulle politiche di lotta sostegno a chi perde il lavoro, su come sostenere la scelta di avere figli, che tanti invece rimandano sempre più perché non c’è un sistema di sostegno alla maternità, ecc..

Io non ho paura di essere a volte in minoranza, ho paura se non si prende posizione perché se no qualcuno si risente e se ne va, come è avvenuto di recente nelle scelte dei nostri gruppi parlamentari.

Per tutto questo ho scelto di sostenere la candidatura di Pier Luigi Bersani segretario nazionale e nel Lazio di sostenere Alessandro Mazzoli.

Per informazioni su come e dove votare vai su http://www.bersanisegretario.it/dettaglio/111532/informazioni_utili_per_il_voto

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