PD ROMA: CANDIDATURA EUGENIO PATANE’ A SEGRETARIO CITTADINO

9 Novembre 2010 – 11:36

Carissime e carissimi,

vi inoltro l’appello che ho sottoscritto in favore della candidatura a segretario romano del PD di Eugenio Patanè.

Se volete avere più informazioni potete partecipare con me alla presentazione della candidatura di Eugenio, domani mercoledì 10 novembre alle 17.30 all’Aran hotel Via Mantegna 130.

Vi aspetto

Dario Esposito

 

 

Conosciamo da anni Eugenio Patané, per la comune militanza ecologista, per l’impegno a favore dell’affermazione di diritti civili, individuali o collettivi, ancora non riconosciuti oppure non adeguatamente tutelati.

 

Questioni che non riguardano solo la biografia politica di Eugenio, ma che rischiano di rimanere emarginati, nella difficile e tormentata costruzione dell’identità dello stesso Pd. 

Per questo abbiamo visto nella decisione di Eugenio di candidarsi alla segreteria del Pd romano, un’occasione e un’opportunità per mettere al centro del dibattito pubblico – dentro e, soprattutto, fuori il partito – questioni fondamentali per qualsiasi speranza di un futuro diverso per questo territorio e non solo.

 

In tanti ripetiamo che le emergenze che riguardano la vita di tutti si chiamano legalità negata, diritti non tutelati, futuro incerto, emergenza ambientale, convivenza civile messa in pericolo da nuove e vecchie intolleranze e discriminazioni. Eppure la politica e l’azione pubblica del Pd sembrano ripiegarsi in una rassegnazione sconfortata che esclude ogni forma di partecipazione e di discussione sulle questioni di merito.

 

Questo congresso – potremmo dire, qualsiasi congresso politico – deve essere innanzitutto un grande confronto politico tra diverse opzioni e orientamenti e, successivamente, la faticosa ricerca di sintesi e di decisioni; è la restituzione della parola agli iscritti, a tutti gli iscritti – e non solo per il giorno delle votazioni – ma per tutti i giorni che verranno; è, infine, l’opportunità per l’intera comunità democratica di presentare all’opinione pubblica quello che vorremmo fosse il vero volto del Pd: una comunità di donne e uomini sostenuti da passione e ragione, speranza e consapevolezza.

 

Per questo abbiamo parlato di opportunità e occasione: perché il sostegno a Eugenio, non contiene alcun intento di ostilità verso chi decide diversamente, per altre candidature e altri contenuti. Ci preme piuttosto poter comunicare – in giornate che, speriamo, saranno animate da riunioni, confronti, discussioni individuali o collettive – quelle che a noi sembrano questioni ineludibili, non solo per il destino del nostro partito, ma per le speranze stesse di cambiamento della nostra città. Si tratti della insostenibile emergenza ecologica che incombe sul territorio (si pensi solo alla vicenda dei rifiuti o alla privatizzazione dell’acqua) o del diritto di ciascuno alla sovranità sul proprio corpo; del contrasto verso un clima d’intolleranza che intende impedire ogni forma di convivenza tra residenti e migranti, o della laicità delle nostre istituzioni, messa in discussione da integralismi aggressivi e pervasivi.

 

Tutte questioni che riguardano Roma e tra le quali, quella ambientale occupa un posto preminente che rasenta l’emergenza. Se pensiamo all’esperienza dell’ultimo quindicennio salta agli occhi il rischio di una regressione che colpirebbe innanzitutto proprio la cultura democratica e progressista. Una stagione che s’inaugurava con la rivoluzione del modello dei trasporti, delle domeniche a piedi, della richiesta delle regole contro l’abusivismo e contro il consumo di suolo indiscriminato, di una più consapevole valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale. Ma soprattutto la novità costituita da un consenso collettivo alle istanze ambientali non solo tra i ceti affluenti della città; la richiesta di un diverso equilibrio ecologico è comparsa anche tra i ceti popolari; si è assistito così alla nascita di comitati di quartiere, associazioni territoriali, partecipazione civica e, soprattutto, vertenze che anche quando non hanno sempre raggiunto i propri obiettivi hanno consolidato un senso comune, un ambientalismo consapevole dal quale occorre ripartire.

 

Per quanto ci riguarda chiamiamo tutto questo cultura ecologica e riguarda insieme la sostenibilità ambientale e sociale, consapevoli, che, senza questa relazione, prevalgono modelli regressivi e distruttivi, dell’equilibrio ecologico come della convivenza civile.

A Eugenio chiediamo di rappresentare, in questo passaggio, queste istanze e queste preoccupazioni, al partito chiediamo di cogliere senza competitività e con spirito positivo questa opportunità.

 

Francesco Ferrante, Ermete Realacci, Dario Esposito, Silvio Di Francia, Domenico Cecchini, Giovanni Hermanin, Massimo Scalia, Corrado Carrubba, Roberto Della Seta, Claudio Rosi, seguono altre trenta firme

 

 

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