Buon anno Malagrotta

30 Dicembre 2010 – 12:08

Ancora una volta nel dibattito che si è riaperto su Malagrotta si rischia di non affrontare il vero problema che non è solo dove si fa la discarica, certo un aspetto non irrilevante, ma soprattutto cosa ci deve finire e quanto grande deve essere il l’invaso

Gia nel 2008 con il completamento dell’impianto di Salaria e con gli impianti di Rocca Cencia e Malagrotta 1 e 2 già ultimati, Roma aveva la possibilità di trattare tutti i rifiuti prodotti con una percentuale di raccolta differenziata per altro del 33% e non del 60, come stabilisce la normativa.  A quel punto in discarica dovevano finirci solo gli scarti, pari ad una percentuale del 10/15 % del rifiuto trattato negli impianto, e non l’80 dei rifiuti totali prodotti: delle 4.500 ton. di rifiuti solidi quotidianamente prodotte a Roma 1500 dovevano essere trattate nei due impianti AMA (Salaria e Rocca Cencia) e 1500 nei due impianti di COLARI (Malagrotta).

Per completare il ciclo si doveva portare la Raccolta differenziata dal 20 al 33% entro il 2008 per poi raggiungere negli anni successivi gli obiettivi previsti dal piano regionale e dalle norme nazionali, riducendo così le necessità di trattamento e soprattutto di conferimento in discarica.

Tale percorso avrebbe consentito da subito di chiudere la stagione di conferimento in discarica dei rifiuti tal quali, quelli che puzzano ed inquinano, con considerevole riduzione dell’utilizzo delle volumetrie residue degli invasi di Malagrotta.

Alemanno e Panzironi hanno scelto invece una strada diversa:

– continuare a non trattare i rifiuti,  portandoli direttamente a Malagrotta. Perché costa meno!

– Fermare praticamente gli impianti di trattamento o farli funzionare a rilento.

– Non produrre CDR da portare a Colleferro, dove infatti si è continuato a bruciare materiale proveniente da tutta Italia.

– Sostituire la raccolta differenziata porta a porta, partita con successo a Colli Aniene e a Decima, con una a modalità non solo meno funzionale per i cittadini, ma  anche peggiorativa della qualità dei materiali raccolti. Solo dal COMIECO, il consorzio per il recupero della carta, l’AMA quest’anno avrà circa 5 mln di Euro in meno per il minor flusso e la peggiore qualità delle raccolte effettuate.

Hanno risparmiato da una parte per rimetterci dall’altra. Con i risparmi conseguiti sono andati a pagare lo stipendio degli assunti di Parentopoli e Fascistopoli.

Hanno risparmiato,certo, ma ai romani è convenuto?

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